sabato 14 aprile 2007

Stato e Capitalismo


Il governo della "Nuova Democrazia" sta proseguendo esattamente la stessa politica dei predecessori pseudo-socialisti del PASOK nei confronti delle università e del terzo livello di istruzione, producendo leggi che:

Intensificano gli studi con la restrizione delle materie nei piani di studio e con l'espulsione degli studenti che non riescono a prendersi la laurea nel tempo prestabilito per legge;
Legalizzano la costituzione di università private;
Stabiliscono la subordinazione delle università agli interesse delle imprese multinazionali;
Valutano il personale universitario (lettori, tutors, ecc.) sulla base di criteri e preferenze politici e partitici;
Spezzettano le lauree creando facoltà specialistiche, attaccando allo stesso tempo i diritti acquisiti dai lavoratori;
Costringono i giovani in un processo di formazione senza fine incentivando la competizione;


Creano le condizioni per il ridimensionamento del sindacalismo studentesco, inglobando gli studenti nel sistema capitalistico come macchine e non come individui pensanti ed istruiti.


Si tratta di un processo di adattamento alle direttive europee, connesso all'attacco contro il diritti dei lavoratori, all'aumento del tempo di lavoro, alla riduzione delle retribuzioni e delle pensioni, alla libertà di licenziamento per i padroni. Lo Stato ed il Capitale hanno dato via a questo attacco per incrementare il loro potere ed i profitti. Gli studenti universitari vengono così immersi nell'incertezza, venendo meno il valore dei loro studi in "buone" università a fronte di una "buona" riconversione del loro futuro.


Le autorità non scherzano e lo vediamo nell'arroganza dei ministri e dei loro alleati nel mentre spingono per la proletarizzazione di sempre più ampi settori della popolazione. Contemporaneamente, con l'aiuto di impiegati del governo all'interno del sindacati di stato e con il sindacalismo corporativo, gli sfruttati vengono divisi e suddivisi, per impedire qualsiasi solidarietà di classe in gradi di opporsi a questa situazione.

"Mi piacerebbe avere un commento, anche piccolo e sintetico, su questa argomentazione che è ampiamente reale purtroppo."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io personalmente non manderò mai mio figlio in una scuola pubblica o privata che sia, non mi fido assolutamente dell'ambito scolastico italiano, preferisco un insegnamento vecchia scuola dei genitori che migliora nettamente l'influenza e il rapporto genitore/figlio e non riempie la testa a nessuno di pensieri capitalistici autodistruttivi di questo stato. Un saluto ci vediamo al G8. :)

- G - ha detto...

Ti appoggio in pieno, anche se tutto quello che hai detto comporta il passare molto tempo con i propri figli o cmq un impegno maggiore nei loro confronti, anche se affidati a insegnanti privati. E' questa la forza dello stato, rendere al cittadino le cose facili (anche se scadenti) dato che l'uomo, fondamentalmente, ha il culo pesante.
Facciamo gestire il mondo da uomini di potere così noi proletari e bassi ceti ce lo prendiamo in quel posto, mentre i capitali degli uomini ricchi aumentano alla faccia nostra. -_-