martedì 24 aprile 2007

Calcio Malato

Ci eravamo solamente illusi. Pensavamo fosse finalmente saltato il sistema di potere ed arroganza che ha gestito e portato sull'orlo del baratro il calcio italiano. Invece è ancora integro e, da ieri, complice la sentenza della CAF, più forte e spavaldo di prima. Oggi ci dobbiamo ricredere: tutto quello che abbiamo letto e sentito negli ultimi mesi non era vero.

Le intercettazioni che inchiodavano alcuni dei principali responsabili della crisi del calcio in Italia non sono mai esistite; gli azzeccagarbugli di turno hanno trasformato le accuse di illecito sportivo per molte persone e per tutte le società coinvolte - tranne la Juventus che era la meno difendibile - in innocenti marachelle frutto di ingenuità più che di malafede e passibili al limite di piccole penalizzazioni o di pubbliche ammende come è accaduto nel caso di Carraro!D'altronde, è comprensibile: era emerso un sistema truccato e malato fatto di favori, pressioni ed illeciti e, per estirparlo, bisognava cominciare a fare pagare qualcuno. Ma in Italia gli interessi di parte e di partito sono da sempre più forti e radicati di quelli collettivi, ed è per questo che anche il politico, l'imprenditore, il sindaco o il tifoso animato dai più nobili pensieri ed ideali, quando è toccato nel suo comincia a vacillare e difende a testa bassa il proprio orticello.

Che fare? Per ora vincono lo sdegno e la rabbia perché siamo certi che questa sentenza rappresenta la pietra tombale su quel calcio romantico e pulito per cui noi ci siamo battuti e che continuiamo a sognare…

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