martedì 13 novembre 2012

Dissesti Idrogeologici, tragedie di Stato


"Vi è stata un’epoca in cui le opere di genio civile, come le dighe e gli argini, erano considerate l’unica soluzione. Oggi più che mai è evidente che queste opere sono solo toppe e miseri tentativi di gestire la natura in modo artificiale,

perchè si preferisce distruggere la natura per massivizzare la produzione industriale.

La soluzione, di cui si parla già dal dopoguerra, epoca in cui le paludi sono state prosciugate per creare terreno produttivo e la stessa fine è toccata a enormi aree boschive montuose e collinari, è la tutela dei boschi, del manto di vegetazione (humus), delle zone umide e del suolo. Questo approccio rispettoso dell’ambiente protegge gli ecosistemi permettendo al tempo stesso lo sviluppo sostenibile del territorio e delle risorse idriche.

Le uniche opere artificiali utili sono le cisterne di contenimento, collocare lungo gli argini in modo omogeneo, le cui acque potranno in seguito servire per l'irrigazione dei campi; e le strutture di terrazzamento provviste di alberi radicati, per impedire l'accumulo e la discesa a valle di troppa massa fangosa.

Informiamoci e non deleghiamo sempre ai tecnici, agli scenziati il futuro del pianeta e della nostra vita."



giovedì 25 ottobre 2012

Primo incontro Viandanti Libertari - Piemonte

Creato da Matteo Folk

Venerdì 26 ottobre

PIAZZA CASTELLO, 10100 Torino

"Questo gruppo nasce con l'intento
di portare tutte le persone interessate ad un genere di vita alternativo, autosufficiente, ecologico, agricolo, naturalistico, autarchico, folcloristico, all'interno di una grande famiglia che, attraverso la condivisione, il rispetto, le conoscenze e la voglia di non far più parte di una società consumistica malata, possa fornirgli una vita sana, fatta di buoni propositi, di salute e di amicizia.
Noi stiamo i
ntraprendendo un percorso di conoscenza per imparare tutto ciò che riguarda il vivere in comunità, dalla creazione di progetti di condivisione, gli investimenti da fare senza errori data la carenza di moneta, la struttura interna comunitaria, la gestione, gli obiettivi su cui puntare e lo studio psicologico che si deve affrontare obbligatoriamente quando si vive assieme a persone che magari non si conoscono bene o che hanno cercamente idee, se pur parallele, differenti sotto alcuni aspetti."

GRUPPO PIEMONTE

lunedì 22 ottobre 2012

VISITA "VIANDANTI" A IL GIARDINO DELLA GIOIA (Puglia)



Un ecovillaggio biodinamico pieno d'amore.
Progetto giovane, di quasi due anni, da cui i ragazzi che l'abitano hanno tirato fuori già tanto, a mio avviso.
Un progetto d'amore e fratellanza, in cui tutti fanno qualcosa, ognuno sa fare qualcosa, vi è libero accesso e non ci sono che poche regole di rispettosa convivenza.
Il paesaggio fantastico, vicino al mare, tra i due laghi del gargano (Lesina e Varano) fa da cornice ad un esperienza in fermento, dove ragazzi di diverse età possono sperimentare e condividere una cultura basata sull'autoproduzione ed il riciclo.
I lavori svolti sono diversi, due orti sinergici molto produttivi, due forni in terra cruda, due yurte (capanne mobili mongole), due docce, un bagno stupendo con vasca e scaldabagno a legna, 2 compost toilette, un muro perimetrale in pietra (attualmente in construzione), spazio tende molto grande, una cucina/salone, lavatrice a pedali, forno solare e altre piccole cose che solo andando scoprirete.

Un pizzico di spiritualità, di ritualità da quel tocco di senso comunitario in più e qualche sorriso d'amore o abbraccio rendono tangibile il rispetto e la gioia che pervade chi abita questo luogo.


La comunità ha bisogno di aiuto per la raccolta delle olive (fine ottobre), avendo 700 piante non riescono a raccogliere tutte le olive e sono lieti se qualcuno li va ad aiutare.

I ragazzi sono molto disponibili, se si va consiglio vivamente di portare qualcosa da regalare in cambio dell'ospitalità e di dare comunque una mano nei lavori che stanno svolgendo. Supportare questo tipo di esperienze è fondamentale.


Il Giardino della Gioia
Foto della visita

domenica 5 agosto 2012

VISITA "VIANDANTI" A IL FORTETO (Toscana)



E' stato interessante venire a contatto con Luigi, uno dei pionieri del Forteto, un uomo molto aperto al dialogo e alla critica. Abbiamo più o meno sentito cose già lette nel libro di Manuel Olivares (Comuni, Comunità, Ecovillaggi - Editrice Viverealtrimenti), ma abbiamo potuto approfondire e curiosare in alcune argomentazioni di nostro interesse.
La Cooperativa Agricola ha ancora un forte spirito comunitario e sociale, le loro attività con ragazzi disabili e con problemi d'infanzia fanno di loro un esempio per tutto il mondo, rendendoli una perfetta unione tra imprenditoria, anche giovanile, e attività sociali e culturali.

Siamo rimasti profondamente colpiti dalla disponibilità della comunità nei nostri confronti, non c'è stato chiesto nulla in cambio di ciò che c'è stato offerto per cena e durante la giornata, anche se noi abbiamo comunque voluto portare dei doni simbolici come rispettoso baratto di amicizia.

I ragazzi sono ben integrati in un panorama pittoresco, fatto di case ristrutturate molto bene e con attenzione, pieno di fermento comunitario, di condivisione ed apertura al dialogo (cosa da criticare a diverse comunità italiane). Il terreno di cui dispongono è molto vasto e questo gli ha permesso negli anni di poter sperimentare e andare verso l'utilizzo alternativo delle zone in disuso, come la legna da cui ricavano una specie di pellet con cui alimentano una centrale energetica apposita.

Consigliamo vivamente di andarli a trovare e magari di trovare spunti per avviare delle attività di imprenditoria sociale, dove ci sia rispetto per la natura, condivisione, si faccia una vita sana e soprattutto dove si viva in armoniosa comunione.


Dicomano (FI)

+39 3337308302,  +39  3381377439, +39 05583801
agriturismo@forteto.it



mercoledì 27 giugno 2012

VISITA "VIANDANTI" AL POPOLO DEGLI ELFI (Toscana)

Ci è stato chiesto dagli abitanti della comune di non scrivere e di non mettere fotografie online, quindi rispetteremo il loro volere, possiamo però dire di aver conosciuto delle persone veramente rilassate e distese, persone che vivono in amicizia e con un grande spirito comunitario. Fanno l'indispensabile per avere sempre da mangiare, solo per l'essenziale. Se si va con spirito di amicizia e condivisione, rispettando i loro usi e costumi, si può stare tranquilli che quando si andrà via ci si saluterà come vecchi amici o parenti, con grandi abbracci calorosi.
Ci sono alcune impressioni che non si può fare a meno di scrivere... il loro forte spirito comunitario, l'attaccamento al proprio ruolo all'interno della comunità, la partecipazione dei bambini nei lavori meno duri, il rispetto spirituale per la lavorazione della terra e per le attività lavorative collegate ad essa.

Vi sconsiglio di andare se volete fare casino o per fare i turisti e basta, la loro esperienza di vita "alternativa" è un esempio da seguire.

Ci mancherete, Elfi.















martedì 24 aprile 2012

ORTI URBANI ABRUZZO

E' nato in Abruzzo un nuovo gruppo di associazioni unite per avviare un progetto di appropriamento e gestione di aree urbane verdi lasciate al degrado, in cui creare iniziative sociali, didattiche, culturali e nelle quali avviare una riqualifica ambientale gestita dalla partecipazione attiva dei quartieri.
 
"Molte aree urbane marginali risultano in un totale stato di abbandono e degrado oppure vengono utilizzate abusivamente da privati trasformando il paesaggio della città. Spesso la causa è la totale o parziale assenza di intervento, da parte dell’Amministrazione Pubblica, nella regolamentazione dell’utilizzo di tali spazi."
 
Nelle metropoli moderne esistono piccole ma numerose e importantissime realtà: GLI ORTI URBANI. Queste esperienze sono in grado di porre rimedio, seppur a livello microscopico, alle storture del sistema consumistico e capitalistico: costituiscono dei polmoni verdi per le metropoli industrializzate, educano a pratiche ambientali sostenibili, rispondono all'esigenza di "fare comunità" e offrono un'alternativa alle categorie sociali emarginate dalla società moderna. Uno dei gravi fattori di malessere delle metropoli contemporanee proviene dal fatto che sono cresciute in 50 anni 2 volte di più che negli ultimi 2000 anni, mentre le campagne si svuotavano e si operavano "rivoluzioni verdi", il che ha contribuito a farci perdere del tutto quel legame con la terra ed i suoi ritmi.Nel ritrovare l'orto, c'è una notevole dose di benessere, di autonomia e di identità; di primo acchito si potrebbe pensare a questo tipo di strutture come il rifugio del pensionato, del vecchietto , ma dietro a questo microcosmo urbano c’è molto di più:un punto di vista ambientale, l’orto può costituire infatti, un’alternativa su piccola scala alla grande agricoltura intensiva, basata su ritmi di coltivazione innaturali, sull’ampio utilizzo di pesticidi, fitofarmaci, fertilizzanti, strumenti atti a conseguire , secondo la logica capitalistica della “crescita a ogni costo” , il massimo rendimento per ettaro in termini di produzione, merce e quindi guadagno. Il numero delle persone che vive nelle città è in costante aumento.Tuttavia, fra grandi tangenziali a quattro corsie, giganteschi e alienanti centri commerciali e uffici popolati da stuoli di frenetici impiegati si possono trovare scorci di vita che, pur nella loro apparente semplicità, costituiscono uno spiraglio di sopravvivenza non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello comunitario, sociale ed economico. 

PROSSIMAMENTE LA FESTA PER LA CREAZIONE
DEL PRIMO ORTO A PESCARA COLLI

venerdì 13 aprile 2012

Orti Urbani in Abruzzo

Incontro "Orti Urbani Abruzzo"
Pescara, 12 Aprile 2012
Partecipanti: 18+

Questo incontro è stato basato principalmente sulla conoscenza delle persone partecipanti, sulle idee individuali, sul panorama degli orti e dell'agricoltura nella nostra regione, quindi più che decidere abbiamo buttato giù alcuni punti che riteniamo fondamentali per la creazione ed il coordinamento di questo "Comitato" per la gestione degli orti privati ed urbani, presenti sul territorio.

Abbiamo pranzato amichevolmente con prodotti principalmente Biologici, bevuto, riso, scherzato e discusso per 8 ore, che personalmente ho ritenuto di grande interesse, facendomi tornare a casa contento, determinato e con le idee più chiare in testa.
E' bello sapere che ci son otante persone che la pensano allo stesso modo, che amano la terra ed i suoi frutti, che difendono il territorio e che amano profondamente la vita, quindi adesso uniamoci tutti e creiamo un gruppo forte di amici e di condivisione.
UNISCITI A NOI:

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martedì 3 aprile 2012

VISITA "VIANDANTI" AD UTOPIAGGIA (Umbria)


DIARIO

24 Marzo 2012
Ore 12.30

Superata Fabro iniziamo ad incontrare paesini sempre più folcloristici e piccoli, arroccati su verdi colline abitate da chi, fiero di non aver perso la propria identità, resiste ancora alle attrazioni delle cittadine moderne.
Seguiamo le indicazioni per Greppolischieto lungo una strada sterrata dove piccole case, ristrutturate in pietra locale antica, espongono piccole opere di artigianato locale in ferro battuto e ceramica; ci lasciamo alle spalle i rumori caotici delle auto, l’aria fresca e frizzante inizia a riempire i nostri polmoni esultanti di gioia.
Un piccolo cartello in legno, disegnato a mano, ci segnala Villa Piaggia, la casa madre della comunità, ed i cani con il loro latrare avvisano gli abitanti dell’arrivo di alcuni Viandanti stranieri.


















Mentre Beatrix, uscita dalla villa, ci viene incontro, abbiamo il tempo di ammirare il grande casolare in pietra dove abitano in comune 6 dei membri di Utopiaggia, sulla sinistra un bar ricavato in un piccolo casolare dove di fronte due bimbe bionde leggono sedute ad un tavolino tondo, ed attaccata una piccola e vecchia chiesetta ancora di proprietà del vescovo locale.
Ci vengono mostrati gli alloggi e la cucina messaci a disposizione da Shiebel, sociologo e presidente della cooperativa agricola, che ora vive e lavora all’esterno della comunità. Ci cuciniamo una pasta fresca alla umbra ed iniziamo a conoscerci facendo due chiacchiere sul nostro lavoro, la nostra vita, le nostre aspettative e progetti mentre il sole supera lo zenit e si fanno le 15.30 accompagnate da un’aria fresca primaverile.

Incontriamo Ingrid, ed il suo cavallo che ha mal di denti, con cui parliamo della sua attività artigianale di lavorazione della ceramica mentre ci mostra il forno recuperato dalla vicina città di Deruta, il laboratorio e la stanza dove tiene in mostra tazzine, tazze, vasi, piatti, incensiere, brocche ed altri suppellettili di deliziosa fattura.
Mentre in lontananza osserviamo avvicinarsi da diverse direzioni delle persone, che confluiscono a Villa Piaggia per un corso di Yoga, decidiamo di farci una passeggiata sulle colline circostanti. Incontriamo lungo il percorso un piccolo laghetto un po trascurato circondato da canne e qualche cespuglio di salvia e rosmarino, salendo una strada verso l’alto troviamo la stalla dove tengono le loro 100 pecore ed un pagliaio e poco più in alto una roulotte campeggia fra gli alberi, una di quelle in legno che usavano i circhi di un tempo.

Tornati agli alloggi, verso le 18.30, veniamo invitati, nel pomeriggio tardo, a partecipare all’inaugurazione di un circolo nel vicino paese di Montegiove, arroccato attorno ad uno splendido castello su di una collina a 4 km, dove possiamo assaggiare qualche dolce ed un’ottima porchetta locale.
Tornati in Piaggia attendiamo le 21.00 per andare a trovare Ildiko, una comunarda che abita in una casa poco distante; il suo invito è stato la migliore conclusione di giornata che potevamo sperare di avere. Una campanella posta sul cancello annuncia il nostro arrivo ed i nostri passi seguono un piccolo vialetto ai cui lati piante, odori e fiori sono illuminati dalla tenue luce che viene dalla stanza, composta quasi interamente di finestre che si appoggiano su un corridoio di 6 colonne originali, in cui Ildiko ci aspetta assieme a Franco (se non erro).
Ci fanno accomodare di fronte al camino acceso, che fornisce riscaldamento alla struttura, e con una bottiglia di vino di Montegabbione e qualche stuzzichino iniziamo a discorrere di conoscenze, politica, stili di vita rurali ed idee piene di misticismo per circa due ore, senza rendercene assolutamente conto.
Dopo 30 anni di vita in comunità bisogna ammettere che i traguardi raggiunti sono davvero ammirevoli ed è evidente l’amore e la perseveranza che queste persone hanno messo per raggiungerli.


25 Marzo 2012
Ore 09.30

Caffè e latte, marmellata fatta in casa e uova fresche accompagnano il nostro risveglio in una giornata soleggiata e fresca; il tempo di stiracchiarsi sul prato del piazzale e aspettare che Morfeo abbandoni i nostri corpi e subito vediamo camminare verso di noi un ragazzo con due bambini biondi. Samojko ci saluta, si presenta e subito ci invita per pranzo a casa sua per mangiare la pizza che faranno con il loro forno a legna. Sul tetto di Villa Piaggia un gran numero di pannelli solari, all’interno una caldaia a legna che riscaldano l’abitazione, la cucina è in comune e la convivenza sembra funzionare ancora perfettamente.
Ci ricordiamo che Ildiko, la sera precedente, ci ha consigliato di visitare Greppolischieto quindi ci avviamo lungo la strada che sale verso il paese e più saliamo più la vista della valle si fa spettacolare. Il paesino è davvero piccolo, pieno di archi e case poggiate una sull’altra, e sul lato nord il bel vedere ci permette di osservare il lontano lago Trasimeno.







Tempo di fare qualche foto e riscendiamo lungo la strada serpeggiante che ci porta a casa di Samojko, di fronte a quella di Ildiko, dove assieme alla compagna Carmen e a due bambini, Federico e Gabriele, sta preparando la pizza; mentre tentiamo di aiutare in qualche modo abbiamo tempo per fare due chiacchiere con Detlev che gestisce il pascolo e produce il latte, di ammirare l’orto, l’impianto di fitodepurazione e gli interni della casa, molto etnici.
Apparecchiamo all’aperto, prendiamo le panche e quando le prime pizze vengono sfornate, al tavolo siamo in 10, parliamo del progetto dei Viandanti, della vita in città e delle società moderne, della storia di Utopiaggia, dell’economia legata all’agricoltura e di altri argomenti interessanti da fare con persone esperte come loro. La pizza è buonissima e soddisfa i nostri stomaci, accompagnata da un ottimo vino fruttato e da un insalatina fresca appena colta.
Alle 15.00 salutiamo tutti e incontriamo di nuovo Ildiko a casa sua, ha il compito di farci da guida oggi, per mostrarci il suo laboratorio dove produce colori naturali, con cui colora lana e seta, estratti dai diversi tipi di piante che ha nel suo giardino; il risultato è stupendo e tra il rosso ed il blu le molteplici sfumature di verde la fanno da padrone.
Ildiko è una persona molto dolce e rilassata, molto curiosa di sapere come le altre comunità italiane gestiscono l’aspetto decisionale e quello economico, ritenendo, giustamente, questi due aspetti fondamentali per i progetti di vita comunitaria.
Più tardi veniamo accompagnati a visitare il piccolo caseificio, dove Barbara produce i formaggi e la ricotta fresca che vanno a ruba nella zona; siamo felici di accettare un pezzo di ricotta che Ildiko ci regala cortesemente.
Con il cuore all’apice della felicità salutiamo queste persone fantastiche e ripartiamo, anzi ripartono gli altri, verso i loro caotici lavori, nella grigia giungla cittadina, io rimango un’altra sera dato che l’indomani non devo lavorare e mi viene data una stanza molto carina di fianco a quella di Beatrix ed in serata ho il piacere di conoscere Jule che si dedica all’uliveto.

 26 Marzo 2012
Ore 09.30

Ora sto scrivendo queste righe a mano, cosa che non facevo davvero da molto tempo, le dita mi fanno male ma essere seduto qui, fra gli alberi, il vento, il cavallo che nitrisce ed il cane che si lascia coccolare ed in lontananza le pecore che pascolano osservate e seguite da due cani pastore enormi, credo che sia una emozione rara di cui farò tesoro per sempre.


Un ringraziamento ad Utopiaggia per averci ospitati così calorosamente e a Beatrix e al signor Shiebel per essere riusciti a rendere questa visita possibile.

Viandanti Libertari


http://www.utopiaggia.eu/


domenica 19 febbraio 2012

VISITA DI FEBBRAIO - VIANDANTI LIBERTARI


Libera Università di Alcatraz
Frazione Santa Cristina, 06020 Gubbio Perugia
075-922.99.14 www.alcatraz.it

Questo mese andiamo a visitare questa vecchia comunità fondata da Jacopo Fo, una comunità che gira attorno all'arte in generale, sicuramente sarebbe preferibile visitarla, come tutte le altre realtà, con il sole primaverile o estivo, ma dato il nostro tentativo di impegno mensile questa è l'unica soluzione, a causa anche dei disagi causati dal maltempo.
Possibilità di andare a visitare il loro nuovo progetto di ecovillaggio solare.
Mezza pensione, ossia cena, pernotto e colazione a 50 euro a persona.
Altrimenti pensione completa, ossia anche il pranzo di domenica, sono 65 euro.
Costa un po ma è l'unica realtà che ha dato disponibilità.

Non sono ammessi animali :(
Dobbiamo prenotare, quindi date conferma entro breve.
Avanti compagni (A)

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IL GRUPPO:

Questo gruppo nasce con l'intento di portare tutte le persone interessate ad un genere di vita alternativo, autosufficiente, ecologico, agricolo, naturalistico, autarchico, folcloristico e biologico, all'interno di una grande famiglia che, attraverso la condivisione, il rispetto, le conoscenze e la voglia di non far più parte di una società consumistica malata, possa fornirgli una vita sana, fatta di buoni propositi, di salute e di amicizia.

Il gruppo ha lo scopo di raggruppare il numero più grande possibile di persone che sono davvero interessate ad investire il proprio tempo nella ricerca del proprio futuro autosufficiente. Il gruppo è gestito orizzontalmente, anche se ci sono componenti che lavorandoci di più, conoscendo più realtà e/o persone, prendendosi la briga di organizzare e di fare propaganda, vengono presi come punto cardine per lo sviluppo del gruppo.

Lo scopo attuale è fondato sulla propaganda che ogni singolo componente può fare, cercando di coinvolgere più persone possibili che siano davvero interessate.
Il numero crescente di membri sarà utile per formare gruppi regionali di condivisione, con cui condividere iniziative e collaborazioni locali.
Ogni regione dovrà avere un referente che si prenderà l'impegno di gestire il gruppo regionale come meglio crede, assieme al consiglio e supporto degli altri responsabili.

(E' urgente trovare queste figure, senza di esse non ci potrà mai essere unione, chi di voi vorrà provare sarà il benvenuto, non ci vuole così tanto impegno.)

Ricordiamoci che un gruppo apartitico, con un progetto in testa, ha come unico perno fondamentale l’amicizia ed il rispetto, quindi tenendo conto di questo rimbocchiamoci le maniche.


http://www.facebook.com/ViandantiLibertari


LE VISITE:

Intendiamo ricercare realtà autonome, di comunità, autarchiche, anarchiche, libertarie, naturaliste, ecologiche, agricole che si sviluppino nel campo della produzione agroalimentare, della trasformazione dei prodotti agroalimentari, della commercializzazione libera, dei servizi all’agricoltura ed alle attività con essa collegate, dei servizi al turismo ambientale, gastronomico, culturale, della ristorazione con prodotti locali, degli usi alternativi, sociali e terapeutici dell’agricoltura, di produzione propria di indumenti, utensili e quant'altro utile per vivere. Realtà basate sul risparmio energetico della natura, nostra madre, sul riciclaggio dell'acqua, dei vestiti e di qualunque oggetto possa essere riutilizzato in diversi ambiti.


Raccogliere informazioni per la creazione di un identità che serva come punto di partenza per un nuovo discorso sociale, di rivalutazione dei vecchi mestieri, nell'abolizione dell'industrializzazione e dell'economia selvaggia e caotica, per creare posti di lavoro con la presa di terreni o strutture abbandonati dallo stato o confiscati alla malavita. Dare spazio alla cultura degli immigrati e condividere con loro la nostra e la loro cultura, per imparare ad essere cittadini del mondo.
Tutti guardando ad un futuro autonomo, in comunità autosufficienti sparse per il paese, che collaborino fra di loro in modo fraterno, senza religioni o spiritualismo, nel rispetto della condivisione egualitaria.


Vogliamo essere autonomi e dare un futuro ai nostri figli che non sia fatto di Grande Fratello, televisioni, i-phone, macchine e babbi natali, di feste religiose consumistiche e dell'assenza totale della cultura popolare, dei dialetti, delle usanze.


Riprendiamoci la nostra identità, il lavoro e la libertà di vivere come preferiamo, nel rispetto della terra.

Tutti uniti, ogniuno facendo quello che può nel suo piccolo, iniziamo a creare dei gruppi regionali di condivisione di questi argomenti, iniziamo ad unirci condividendo le nostre idee, i nostri sogni.
Un modo alternativa di lotta alla società malata in cui i potenti hanno deciso di farci vivere, senza chiederci se ci va bene.

domenica 8 gennaio 2012

Progetto - Viandanti Libertari

Intendiamo ricercare realtà autonome, di comunità, autarchiche, anarchiche, libertarie, naturaliste, ecologiche, agricole che si sviluppino nel campo della produzione agroalimentare, della trasformazione dei prodotti agroalimentari, della commercializzazione libera, dei servizi all’agricoltura ed alle attività con essa collegate, dei servizi al turismo ambientale, gastronomico, culturale, della ristorazione con prodotti locali, degli usi alternativi, sociali e terapeutici dell’agricoltura, di produzione propria di indumenti, utensili e quant'altro utile per vivere.


Raccogliere informazioni per la creazione di un identità che serva come punto di partenza per un nuovo discorso sociale, di rivalutazione dei vecchi mestieri, nell'abolizione dell'industrializzazione e dell'economia selvaggia e caotica, per creare posti di lavoro con la presa di terreni o strutture abbandonati dallo stato o confiscati alla malavita. Dare spazio alla cultura degli immigrati e condividere con loro la nostra e la loro cultura, per imparare ad essere cittadini del mondo.


Vogliamo essere autonomi e dare un futuro ai nostri figli che non sia fatto di Grande Fratello, televisioni, i-phone, macchine e babbi natali, di feste religiose consumistiche e dell'assenza totale della cultura popolare, dei dialetti, delle usanze.


Riprendiamoci la nostra identità, il lavoro e la libertà di vivere come preferiamo, nel rispetto della terra.

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We intend to seek autonomous realities, community, self-sufficient, anarchist, libertarian, natural, ecological, agricultural, which develop in the field of food production, processing of food products, free marketing, services and agriculture activities connected with it, services to environmental tourism, gastronomic, cultural, restaurant with local products, alternative uses, social and treatment of agriculture, production of their clothing, utensils and anything else useful for living.


Gather information to create an identity that serves as a starting point for a new social discourse, the revaluation of the old masters, in the abolition of industrialization and wild and chaotic economy to create jobs with the taking of land or structures abandoned or confiscated by the state to the underworld. Giving space to the immigrants' culture and share with them our and their culture, to learn to be citizens of the world.


We want to be independent and give a future to our children that is not made of Big Brother, televisions, phones, cars and Santa Claus, consumerist and religious festivals of the complete absence of popular culture, dialects, customs.


Let's reclaim our identity, work and freedom to live as we prefer, in respect of the land.

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