venerdì 21 maggio 2010

L'ABRUZZO MUORE E NOI MUTI


La piu' grande discarica abusiva d'Italia

2007

340 tonnellate di rifiuti nella discarica di Bussi, nel pescarese.

Disastro ambientale ed avvelenamento delle acque destinate al consumo umano sono i reati collegati alla scoperta della più grande discarica abusiva d’Italia, scoperta dalla forestale in Abruzzo.

185 mila metri cubi di sostanze tossiche e pericolose sono state sepolti a 5-6 metri di profondità vicino a Bussi (Pescara) in un terreno vicino al fiume Pescara. Ci sono cloroformio, tetracloruro di carbonio, esacloroetano, tricloroetilene, triclorobenzeni e metalli pesanti. Dai primi rilievi, Forestale e Procura ritengono che l’inizio dell’utilizzo del terreno – nel 1999 ceduto dalla Montedison ad una società immobiliare di Milano riconducibile sempre alla Montedison – come discarica risalga a diversi decenni fa, molto prima dello stabilimento della Solvay, di cui si esclude un coinvolgimento.

Per bonificare al zona bisognerà rimuovere 240 mila tonnellate di terra e il costo stimato di tale operazione si aggira intorno ai 58 milioni di euro (che al momento non si sa dove recuperare). Bisognerà anche trovare una discarica sicura (che non faccia percolare nella falda altre schifezze) e grande abbastanza da contenere la massa enorme del terreno da smaltire.

Per il sostituto procuratore della Repubblica di Pescara, Aldo Aceto, che conduce le indagini: «il danno è di proporzioni gigantesche». Molte delle sostanze inquinanti sono state assorbite dal terreno, finendo nelle acque del vicino fiume Pescara: si escludono, al momento, problemi per l’acqua potabile. Secondo gli investigatori la discarica individuata, comunque, «è solo la punta di un iceberg»: si pensa che l’area in cui sono stati interrati i rifiuti sia molto più vasta.

Dante Caserta, Presidente del Wwf Abruzzo, ha raccontato gli effetti del sopralluogo sui tecnici, che dovrebbero essere abituati a spettacoli simili: “Siamo attoniti di fronte alle foto raccapriccianti raccolte durante i sopralluoghi: lastre di metri di spessore ed estese per decine di mq di cristalli di sostanze tossiche; materiali di ogni colore immaginabile; tecnici che si sono sentiti male nonostante maschere e tute di protezione.”



2010

IL PROCESSO

Pescara - Il gup del tribunale di Pescara, Luca De Ninis, si è pronunciato sull'ammissibilità delle parti civili nell'ambito dell'udienza sulla discarica di Bussi. Il giudice ha ammesso il ministero dell'Ambiente, la Regione Abruzzo, la Provincia di Pescara, i Comuni di Bussi, Castiglione e Tocco da Casauria, la Solvay Spa, Solvay Solexis, Solvay Sa. Tra le assciazioni il WWF, Legambiente, Italia Nostra, Lega anticaccia, Lida onlus, Codici onlus, e alcuni cittadini che hanno diretta relazione con il sito. Non sono stati ammessi i lavoratori, le associazioni Marevivo, Miladonnambiente, S.O.S. Utenti, Antana, Ecoistituto, i Comuni di Pescara, Chieti e Torre de’ Passeri. Intanto sarebbero stati acquisiti a Bussi altri documenti.
Il 4 e il 17 maggio prossimi si terranno le udienze preliminari sulla discarica, durante le quali si discuteranno le istanze istruttorie dei difensori. Nel corso dell'udienza di oggi la difesa dell'ex Montedison ha depositato dei documenti relativi alla manutenzione degli impianti e ha chiesto alla procura di acquisirli. Fra i reati contestati, a vario titolo, ai 27 imputati, avvelenamento delle acque, disastro colposo, commercio di sostanze contraffatte e adulterate, delitti colposi contro la salute pubblica, turbata libertà degli incanti, truffa. Fra gli imputati l'ex presidente dell'Aca, Bruno Catena, l'ex presidente dell'Ato, Giorgio D'Ambrosio, e alcuni amministratori della ex Montedison. Il gup De Ninis avrebbe l'intenzione di chiudere la vicenda entro metà giugno.



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