Del Turco,"A capo sistema illegale"
Gip: dirigeva associazione a delinquere
Del Turco "imponeva e realizzava un sistema di gestione illegale dei rapporti con le case di cura private, imperniato sulla mancanza di trasparenza, sulla violazione delle leggi e dei principi di imparzialità e buon andamento". Lo si legge nell'ordinanza del Gip Maria Michela Di Fine che ha portato all'arresto del Governatore della Regione Abruzzo. Il politico, si legge, "promuoveva, costituiva, organizzava e dirigeva l'associazione per delinquere".
Nella sua ordinanza il gip scrive inoltre che Del Turco "poneva in essere le premesse per degradare tutti i titolari delle case di cura in condizione di sudditanza in modo da pretendere e ottenere quantomeno dall'imprenditore della sanità Vincenzo Angelini promesse e consegne ripetute di ingenti somme di denaro".
Gli stessi capi di imputazione sono stati contestati al segretario alla Presidenza della giunta di Del Turco, Lamberto Quarta, che insieme al governatore "costituiva, organizzava e dirigeva l'associazione per delinquere".
Del Turco, scrive ancora il gip, chiedeva soldi o altre utilità. Per questo motivo continuano le ricerche del denaro pagato, circa 15 milioni di euro, da Angelini ai politici abruzzesi.
Dopo le prime verifiche della guardia di finanza, però, emerge che le cassette di sicurezza di alcuni degli arrestati nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti della sanità in Abruzzo sono vuote.
Sono in corso accertamenti, oltre che negli istituti di credito italiani, anche su una serie di conti correnti bancari situati all'estero.
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Si potesse tornare alla lapidazione o a metodi di punizioni adeguati.
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