giovedì 26 luglio 2007

G8 - Falsi documenti di Bolzaneto


GENOVA - Massacrata a calci e manganellate nell'inferno della scuola Diaz. Arrestata illegalmente con prove false. Trascinata via per i capelli, il volto ridotto ad una maschera di sangue. Ma Anna Nicola Doherty, cittadina inglese di 27 anni, quella notte maledetta entrando nella caserma di Bolzaneto dichiarava di "non temere per la propria incolumità fisica". Di non voler parlare con i propri familiari, con un legale, tantomeno con l'ambasciata britannica. E come lei tutti gli altri no-global stranieri, 66 delle 93 vittime del blitz poliziesco durante il G8.

Secondo i verbali ufficiali del ministero della Giustizia - redatti nel centro di prima detenzione - i ragazzi non avevano paura e non volevano parlare con nessuno. Sei anni più tardi la Procura di Genova è riuscita a dimostrare la falsità di quei documenti, e stamani chiederà che venga ascoltato in aula il perito che ha smascherato la bugia delle forze dell'ordine. I rapporti erano stati compilati in anticipo.

Per evitare rogne e differire quanto più possibile i contatti tra le persone fermati nella scuola e l'esterno, circostanza che getta ombre ancora più cupe sulla sciagurata irruzione del 21 luglio 2001. Se oggi il presidente del tribunale non dovesse accettare l'inserimento della nuova indagine nel processo per i soprusi e le violenze di Bolzaneto - 47 imputati tra funzionari di polizia, ufficiali dei carabinieri e della polizia penitenziaria, guardie carcerarie e medici - , i pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati apriranno l'ennesimo fascicolo per falso nei confronti delle persone allora responsabili della caserma.

Ancora un falso, ancora uno scandalo per coloro che durante il vertice internazionale dovevano garantire l'ordine pubblico. La perizia calligrafica dimostra che nel centro di prima detenzione furono preparati due modelli precompilati. In entrambi era scritto in anticipo che il detenuto sosteneva di "non" appartenere ad alcun clan criminale, ma soprattutto che "non" temeva per la propria incolumità personale o fisica e che "non" voleva che del proprio stato di detenzione venisse data comunicazione al consolato o all'ambasciata del suo paese.

La cosiddetta "dichiarazione di primo ingresso" recava l'intestazione Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, e in calce il timbro del magistrato Alfonso Sabella, allora capo del servizio ispettivo del Dap (la sua posizione è stata archiviata nel gennaio scorso). All'arrivo a Bolzaneto, ciascun detenuto si vedeva intestare il relativo verbale. E via, chiuso in cella, costretto a restare per ore con le mani alzate. Insultato, minacciato, ancora picchiato. Accecato con i gas lacrimogeni gettati tra le sbarre. Spogliato, deriso, con gli agenti che mimavano atti sessuali. Senza distinzione tra detenuti maschi o femmine.

Ad uno di loro, un poliziotto divaricò le dita di una mano fino a strappare letteralmente la pelle.
Ma ufficialmente, secondo i verbali, i fermati non avevano paura e preferivano non parlare con l'esterno. Il falso, certificato dal perito Laura Parodi, è oggettivamente distinguibile anche ad occhio nudo. In 49 casi è stato usato un modello pre-compilato, in 17 un altro. In questi che i pm ricordano essere atti redatti da pubblici ufficiali, ci sono poi alcuni strafalcioni grotteschi. In calce a quello di Anne Nicola Doherty c'è scritto che "il dichiarante si rifiuta di firmare".

La dichiarazione di Achim Nathrath, di Monaco di Baviera, non porta neppure la firma.
Quella di stamani è l'ultima udienza dei processi genovesi per i fatti del G8, prima della pausa estiva. Sabato è in programma l'interrogatorio dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, indagato recentemente per aver istigato il questore Francesco Colucci a testimoniare il falso.

venerdì 13 luglio 2007

Chiesa e Pedofilia

Un video shock che mostra le connessioni tra Benedetto XVI, papa Ratzinger, che ricordiamo dal 1982 ricopriva la carica di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Santa Inquisizione), e taluni episodi inquieti del Vaticano e del problema Pedofilia.

Altre informazioni sono disponibili al sito della BBC. Il documentario si sofferma in particolare su come le gerarchie vaticane si siano mosse nell’ambito della vicenda, richiamando il documento segreto Crimen Sollicitationis ed il ruolo avuto dal cardinale Joseph Ratzinger (oggi papa Benedetto XVI) nel rinnovare il divieto ai cattolici a testimoniare in tribunali civili (pena la scomunica) per reati di abusi sessuali che avessero coinvolto religiosi.

Sono interessanti anche i decreti vaticani che riguardano la impunibilità dei propri ministri in qualunque giurisdizione differente da quella Vaticana e le nuove policy per il silenzio dei bambini abusati.


Il Filmato shock lo trovate a destra del blog, sempre se qualcuno non lo abbia tolto dal sito di upload, come fanno spesso su youtube. Chissà perchè. =)


Simpatico gioco connesso:

http://www.molleindustria.org/games/pretofilia.swf

martedì 10 luglio 2007

Genova - Voci dal G8

Vi presento la polizia italiana, una moltitudine di ignoranti che non fa bene il proprio lavoro.

Le telefonate al centralino del 113: i cittadini, i dialoghi tra le forze dell'ordine, i pestaggi alla Diaz. Voci dalla notte più buia della città


ASCOLTATE TUTTI GLI AUDIO.


http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=11495

domenica 8 luglio 2007

Roma e le sue piaghe

Non si ferma l´onda lunga dell´aggressione di Villa Ada. Ieri è stato il ministro dell´Interno Giuliano Amato, rispondendo al question time alla Camera, a parlarne: «I carabinieri - ha spiegato, ricordando il militare con 5 giorni di prognosi e le due vetture danneggiate - sono stati presi a sassate, e per questo vi sono due persone denunciate». Nella stessa giornata è arrivato - non senza qualche polemica - il via libera al corteo di protesta contro l´attacco neofascista al concerto dell´Estate Romana, che domani alle 16 partirà da Ponte Salario per arrivare a piazza Santa Emerenziana e tornare alla partenza.

Il percorso originario prevedeva l´attraversamento di piazza Vescovio - dove si trova la sede storica di Forza Nuova - ma è stato modificato dalla questura. «È possibile che le indagini sull´aggressione arrivino a risultati adeguati» ha detto Amato, che stava rispondendo a un´interrogazione di Massimiliano Smeriglio (Prc). Il parlamentare gli aveva chiesto dei presunti ritardi nell´intervento di polizia e carabinieri lo scorso 28 giugno a Villa Ada dopo il concerto della Banda Bassotti: «Mi è stato riferito che c´è stata la chiamata e sono arrivate 2 volanti. A Villa Ada tra l´ingresso e il luogo in cui si svolgeva il concerto c´è un percorso che non può esser fatto in auto. I carabinieri si sono avviati a piedi e sono stati accolti a sassate da alcuni spettatori che stavano uscendo».


Da qui le due denunce, che riguardano gli spettatori e non gli aggressori: il lancio dei sassi «è stata opera, presumiamo, non di coloro che avevano aggredito un giovane, ma di altri che assistevano allo spettacolo. In ragione di questo, i carabinieri si sono fermati ed hanno atteso l´arrivo di altri che li rinforzassero allo scopo di fronteggiare questa inattesa ostilità». Dunque, ha concluso Amato, «da una parte ci sono persone denunciate per aggressione ai carabinieri e dall´altro sono in corso indagini nei confronti di chi ha commesso il gravissimo pestaggio».


E le tensioni non sembrano destinate a scemare. Ieri è dovuto intervenire la questura, accusata falsamente di aver vietato il corteo. E mentre una trentina di giovani di sinistra occupavano l´assessorato comunale alle politiche giovanili, esponendo uno striscione che recitava «No alla politica dell´equidistanza, no al razzismo, no al fascismo», si è svolto anche un sit in a piazza Esquilino con una cinquantina di esponenti di Rete antifascista metropolitana, Anpi, Fiom Cgil e Cobas. Poi è arrivato il sì e il percorso definitivo per il corteo di domani, e a seguire le tante adesioni: oltre alle sigle del sit in e all´Arci, vi saranno l´assessore comunale Jean Leonard Touadi, rappresentanze di Pdci, Rifondazione e Arcigay.
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"Non capisco a cosa servano queste azioni da teppisti, se i ragazzi di destra facessero davvero una politica attua al miglioramento del paese non avrei questo odio profondo per loro. Mettete la testa a posto e datevi davvero da fare, guardando verso i veri problemi che ci circondano."